Il percorso di questo itinerario non presenta particolari difficoltà fino all’alpe Deleguaggio, mentre il tratto successivo è impegnativo (tracce, rocce e cenge) e in particolare tra la bocchetta del Legnone e la bocchetta alta dove alcuni passaggi molto esposti richiedono un’adeguata preparazione alpinistica, sebbene siano facilitati da catene fisse o funi metalliche. Anche l’ambiente offre occasioni diverse di interesse: nel primo tratto, dominato dal Legnone, si attraversano boschi di faggi, betulle e castagni e si toccano vari nuclei rurali ben conservati e in parte ancora attivi, poi il paesaggio si fa più aspro (particolarmente suggestivo il lago inferiore di Deleguaggio), la flora alpina diviene bassa e cespugliosa (rododendri, genziane purpuree, campanule, aquilegie) e le marmotte sembrano essere le abitanti incontrastate della zona. Nell’ultimo tratto in cresta, infine, il panorama rappresenta il maggior interesse: grandioso dalla cima del Legnone. Come curiosità storica si segnala che la croce di ferro ivi posta fu la prima ad essere innalzata sulle montagne di questa regione, nel 1900, in seguito all’esortazione che fece Papa Leone XIII per celebrare l’Anno Santo. L’itinerario si percorre in circa cinque ore e mezza, superando 1659 metri di dislivello. È segnalato. Considerata la sua lunghezza si può eventualmente programmare una sosta all’alpe Deleguaggio, chiedendo ospitalità.

Dal piazzale della parrocchiale di Premana (951 metri) si scende lungo la via Roma, si supera il bivio con la circonvallazione (a sinistra e si prende il viottolo che si stacca a destra, via Monte Legnone (targa metallica: Alpe Deleguaggio Monte Legnone). Si sale, con vista panoramica, ai casolari di Gorla (1007 m) e raggiunte le case di Zucco (1018 m, ore 0,30), si lascia il sentiero che entra tra le case, per continuare a destra salendo ai casolari di Gianello (1119 m, ore 0,15-0,45). Si procede a mezzacosta, si supera la valle del Dente e si continua in ripida salita tra faggi e betulle, poi in pendenza più moderata si arriva al baitello delle Taièe (1326 m, ore 0,30-1,15), punto di smistamento di varie teleferiche. Tratti in piano si alternano a salite e, lasciate le ultime betulle, si giunge a una cappella (in ricordo di un partigiano ucciso dai nazifascisti nel 1944, ore 0,45-2). Si continua risalendo il lato sinistro della valle di Chiarelli e superato il fondovalle si sale all’alpe Deleguaggio, dominata dal caratteristico pennone in legno, un tempo croce di Lorena e simbolo degli alpeggi (1682 m, ore 0,30-2.30, fonte). Raggiunti i casolari più alti, si prende il sentiero che sale a mezzacosta, continua lungo lo sperone che sovrasta l’alpe ed entra nel valloncello che scende dai laghetti. Superati alcuni roccioni levigati, si oltrepassa il torrente (ore 0,30-3) e si prosegue verso il fondo della valle di Butter; poi il sentiero piega a destra ritornando nei pressi del torrente e dopo un altro guado risale rapidamente sulla sponda sinistra, tra blocchi di pietra, sin al laghetto inferiore di Deleguaggio (2090 m, ore 0,30-3,30). Ci si porta verso il suo emissario e si risale, piegando a sinistra, la larga dorsale prativa. L pendenza si fa più ripida (panorama alle spalle sui laghetti e il Pizzo Alto), poi con una breve discesa si è alla bocchetta di Deleguaggio o l’Us’cioel (2192 m, ore 0,20-3,50) dove il panorama si allarga sull’opposto versante verso la Valtellina e le cime del Bernina e del Disgrazia. Di qui passa l’Alta Via che, attrezzata di funi e catene fisse, permette di raggiungere, con una sufficiente preparazione alpinistica, la cima del Legnone, mantenendosi in cresta e scavalcando la cima di Moncale. Il nostro itinerario prosegue invece tagliando a sinistra, dopo la bocchetta di Deleguaggio, tenendosi alla base di alcuni roccioni, in discesa contorna la testata di un valloncello, supera poi uno spallone e perviene alla dorsale erbosa situata sotto la bocchetta di Moncale. Si prosegue su tracce poco evidenti ritrovandosi al bivio con l’Alta Via (a destra) e, a sinistra, si raggiunge in breve la bocchetta del Legnone (2249 m, ore 0,25-4,15). Si continua per cresta con alcuni passaggi aerei piuttosto pericolosi, poi, aiutati dalle catene fisse e seguendo attentamente i segnavia, si arriva alla bocchetta alta del Legnone (2340, ore 0,15-4,30). Poco sotto, a destra, ci si immette sulla strada militare che dalla Valtellina sale a tornanti lungo l’ampia dorsale sudorientale del Legnone e, superata la quota 2395 (ore 0,30-5), scavalca la cresta per scendere verso Pagnona. Giunti all’altezza di due caverne scavate nella roccia si procede, senza tracce precise ma senza difficoltà, lungo la ripida e pietrosa dorsale, fino alla vetta del monte Legnone (2610 m, ore 0,30-5,30). Da qui la vista può spaziare su tutte le cime delle Alpi Retiche, delle Orobie e delle Prealpi lombarde.
testo di ANGELO SALA
pubblicato sul sito www.valsassinacultura.it

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