Si crede ormai definitivamente accertato che Muggiasca deriva da Mug’ + uzk(a) che significa «villaggio» + «tribù» o, più chiaramente, «gente che abita in villaggi (rurali)». Il prefisso «Mug» è di origine gallica e quindi risale al IV secolo avanti Cristo, mentre la desinenza «asca» è di origine ancora più antica e si ritrova in molti altri nomi, assai diffusi dai Pirenei alle Alpi Centrali, propri delle genti Ibero-Liguri. La conclusione è che 2400-2500 anni fa risiedevano in Muggiasca genti già socialmente organizzate in comunità, in villaggi; e da questo si deduce come i primi insediamenti fossero certamente ancor più antichi, come del resto testimoniano altri toponimi pre gallici. Il Muggio non ha dato nome alla Muggiasca ma, al contrario, l’ha ricevuto, tanto che si deve dire – e così nel Cinquecento lo chiamava Paride Cattaneo della Torre – «Monte di Muggio» (com’è per il Cimone di Margno che gli sta di fronte; i due monti, osservava il Cermenati in «Bellezze naturali dei Dintorni di Lecco», «visti dall’alto son due colossali schiene di mulo»). Sulle carte oltretutto il nome segnato è Monte Croce di Muggio, mentre in passato si chiamava Monte Assenza. Sul Monte Croce di Muggio c’era una croce di legno detta «della Marianna», dal nome di una donna di Sanico, cacciatore, pastora, contadina, seppellitrice di morti, compratrice sul mercato di Lecco del sabato anche per conto dei compaesani, che aveva sovrinteso alla posa del sacro simbolo. Nel 1913 venne però eretta una croce di ferro, con la benedicente presenza del venerato cardinale Andrea Carlo Ferrari, arcivescovo di Milano, il quale aveva incoraggiato anche il collocamento della croce sul Resegone, per il giubileo dell’inizio del secolo.
testo di ANGELO SALA
pubblicato sul sito www.valsassinacultura.it
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