Lo stretto legame fra le genti del territorio a nord di Lecco e le acque del Lario è antichissimo: il lago apre alle retrostanti vallate, proietta verso la vasta pianura, consente di risalire ai valichi alpini, compensa come un argine termico i freddi venti del settentrione, concorrendo al mite clima delle sponde dove regnano le essenze mediterranee dell’ulivo, dell’alloro e del cipresso.
È questo uno dei motivi per cui, fin dai tempi remoti, anche l’itinerario commerciale del Lario ebbe notevole importanza, e il privilegio della via d’acqua trova paesi collegati a forza di remi e di vele prima ancora che da una strada. Del resto, occorre aspettare gli austriaci per vedere realizzata (in soli otto anni, tra il 1824 e il 1832) una via di collegamento che unisca i diversi paesi della riviera orientale del lago, evitando la risalita per la Valsassina o le valli del Bitto. In questo contesto si inserisce la «strada del viandante», il percorso medioevale che si snoda lungo tutta la riviera orientale lariana. I pellegrini per secoli lo percorsero dirigendosi, attraverso la Valle San Giacomo, di là dalle Alpi, nei grandi itinerari compostellani.
Solo come itinerario dei pellegrini è leggibile questo percorso, utilizzabile anche per il passaggio dei muli, ma precluso per lunghi tratti ai cavalli, così da escluderne un utilizzo militare, cosicché le milizie in transito da nord a sud e viceversa optarono sempre per la strada della Valsassina o la Via del Bitto. E per i pellegrini erano prediposti luoghi di sosta e di ristoro, gli hospitali, la cui presenza è documentata a Mandello (Santa Maria sopra Somana), Lierna e Bellano, ai quali si affiancavano gli insediamenti monastici stabili che comprendevano l’abbazia benedettina di San Vincenzo ad Abbadia Lariana, la casa degli Umiliati a Bellano, il monastero benedettino di San Nicola a Piona di Colico, la casa degli Umiliati a Dervio e il monastero cistercense di Santa Maria a Varenna.
Il percorso che va da Abbadia Lariana a Colico racchiude in sé tanti stimoli e tanti centri di interesse da meritare una particolare attenzione. Per le frazioni e le località di Abbadia Lariana (Castello, Linzanico, Crebbio e Borbino), quindi quelle di Mandello del Lario (Rongio, Maggiana, Somana), Sornico, Olgianico, Mugiasco e Casate, si approda a Villa di Lierna, quindi nel «nostro territorio» per Perledo, Vezio (castello) e Varenna (con le ville Monastero e Cipressi e le quattro chiese che si aprono sull’unica piazzetta), ridiscendendo la valle dell’Esino dopo aver scollinato al valico di Ortanella.
E’ questo il cuore del tracciato. Il panorama è vasto e attraente: con le spalle al monte, si mostrano agli occhi la punta di Bellagio e, più lontano, il profilo dell’Isola Comacina. Portone, Bonzeno, Pradello, Ombriaco, Lezzeno (con il Santuario della Madonna delle Lacrime), Pendaglio e Oro sono le più suggestive frazioni di Bellano (dove meritano un visita l’Orrido, la parrocchiale e le chiese di San Nicolao e Santa Marta). Le frazioni bellanesi sono direttamente interessate o sfiorate dal tracciato della via del viandante che tocca poi Dervio (chiesa dei Santi Quirico e Giulitta), la località di Castello e la graziosa frazione di Corenno dominata dai maestosi ruderi del castello e impreziosita dalla parrocchiale dedicata a San Tommaso di Canterbury. Il filo di una storia secolare porta poi all’antico nucleo di Mondonico di Dorio, con gli splendidi affreschi della chiesetta di San Giorgio, deviando poi per il promontorio di Piona dov’è quell’abbazia benedettina il cui chiostro è il monumento artistico più rilevante dell’intero tracciato. Siamo in territorio di Colico, dove il viandante prosegue per Laghetto, Villatico, Curcio e Fontanedo approdando alla riserva naturalistica del Pian di Spagna. La vista già spazia sulle Alpi.
testo di ANGELO SALA
pubblicato sul sito www.valsassinacultura.it
Questo testo contribuisce al progetto Il paesaggio culturale alpino su Wikipedia ed è distribuito della Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d’Esino Riviera con Licenza Creative Commons Attribuzione – Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale