SCIANDO ATTRAVERSO LA STORIA
Sci, in origine ski. Tutto si gioca su questo piccolo monosillabo, all’inizio, che si colloca idealmente nel capodanno fra diciannovesimo e ventesimo secolo, fonte di curiosità e poi, progressivamente associato al gioco e allo svago, alle gite e alle competizioni sportive. Nel 1913 ai Piani Resinelli si disputò la prima edizione del campionato italiano assoluto, quindi quella data segna l’inizio ufficiale, anche se già precedentemente vi erano state altre competizioni. Fu determinante il ruolo della Società Escursionisti Lecchesi (SEL) nella diffusione della nuova disciplina sportiva, nella fondazione della Federazione Italiana Ski e nell’organizzazione delle gare. Fu importante anche il ruolo delle società milanesi che, in funzione dello sci, ampliarono la loro presenza in Valsassina. Le prime competizioni consistevano per lo più in gare di salita e discesa abbinate al salto da trampolini naturali, artificialmente accentuati con fascine di legna. Al momento di stilare la classifica, i giudici davano maggior importanza all’abilità, alla destrezza e all’audacia dello sciatore e non solo al tempo di percorso e alla lunghezza del salto.

TRACCE DI SCI SU TUTTE LE MONTAGNE
Oltre alla prima edizione del campionato italiano assoluto ai Piani Resinelli nel 1913, due anni dopo la terza edizione vide come teatro di gara le nevi di Nava di Barzio. Poi il primo conflitto mondiale vide una lunga sospensione dell’attività agonistica. Gli anni pionieristici raccontano di un unico squadrone, quello della SEL, nel quale militano valligiani e cittadini: valsassinesi e lecchesi sotto un’unica bandiera. Si scia dappertutto, dai Resinelli al Pialeral, da Artavaggio a Bobbio e Biandino, ma anche nei paesi dell’altopiano, in particolare Barzio, e della media valle, in particolare Introbio. Sulle guide turistiche ed escursionistiche si cominciava a parlare anche di questa nuova possibilità offerta dalla Valsassina, dai suoi paesi e dalle sue montagne.
Si moltiplicavano le competizioni e gli appuntamenti agonistici, non solo con manifestazioni sportive organizzate localmente a beneficio dei locali: la Valsassina diventò il campo di gara privilegiato delle società sportive di Milano e dintorni, che su queste stesse piste avevano insegnato a sciare ai loro soci.

GLI ANNI TRA LE DUE GUERRE MONDIALI
Con l’avvento dell’industrializzazione ed il crescere delle grandi città – l’asse di riferimento è Milano – Monza – Lecco – si crearono nuove esigenze. Tra la borghesia cittadina (lo confermano i nomi elencati da Mario Cereghini nella sua “Storia dello sci lecchese”) lo sport sci diventò una vera e propria moda. Ci si mise anche il fascismo, per il quale allegria, diletto e salute erano i fini principali dell’attività combinata con il continuo interesse per la vita all’aria aperta. Nacquero i primi Sci club, fra questi la leggendaria Sportiva Valsassina. Con il moltiplicarsi delle gare, i raduni dopolavoristici sulla neve videro la luce i primi impianti artificiali, in particolare i trampolini di Barzio e dei Resinelli. Sognare di sci-volare. Anche la nuova letteratura dello sci acquisì un valore di testimonianza continua: alcune dimensioni dell’immaginario – l’ideale mistica dell’ascesa, la neve simbolo di purezza, le vette simbolo di elevazione purificatrice – hanno continuato ad agire determinando le varie fasi del costume e dell’economia, più che dello sci degli sciatori e dei loro ospiti.

LO SVILUPPO DELL’ATTIVITA’ SCIISTICA
Dalla fine degli anni cinquanta del secolo scorso ai primi anni sessanta iniziò la grande stagione delle funivie e l’ebbrezza della quota raggiunta in pochi minuti e la costruzione delle strade di accesso alle stazioni in quota portarono a definire la Valsassina come “La montagna attrezzata”. Tutti a sciare: lo sci come antidoto alla città. Evasione nella “bianca isola felice dello sci”. Ma anche sci come status symbol. La felicità di “perdersi” nella montagna incantata. Gli anni ottanta portarono innovazione, nuovi impianti, promozione con la “Neve a due passi da Milano. Il circuito agonistico “La Valsassina da sciare”. Crescono le associazioni sportive e si moltiplicano, tutte realtà che assicurano continuità alla storia. L’epopea dei veterani (ora master) fra memoria e realtà.

Testo di Angelo Sala

Preludio al libro
CENTO ANNI DI SCI IN VALSASSINA – Quando la Lombardia ha messo gli Ski
di G. Camozzini, A. Sala, D.F. Ronzoni – ed. Bellavite
www.fotostoriche.valsassina.it
www.valsassinacultura.it

Questo testo contribuisce al progetto Il paesaggio culturale alpino su Wikipedia ed è distribuito dalla Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d’Esino Riviera con Licenza Creative Commons Attribuzione – Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale