La chiesa parrocchiale è il terzo oggetto d’interesse a Corenno, non tanto per la struttura architettonica in sé, che nasconde ormai ogni traccia del nucleo originario, risalente almeno al XIII secolo, quanto per le reliquie di decorazioni pittoriche riportate alla luce in anni recenti.
Si è detto XIII secolo perché la chiesa dedicata a San Tommaso di Canterbury appare elencata nel Liber notitiae Sanctorum Mediolani che è giusto di quel tempo («In plebe derui, loco cortono, ecclesia sancti thome martyris»); non si può, d’altra parte, andare molto più indietro in quanto la canonizzazione di Tommaso Becket è del 1173. La dedicazione – annota il Cantù – «me la fa presumere fondata al tempo che l’uccisione avea reso venerato questo saldo oppositore alle prepotenze regie».
Alla fine dell’Ottocento l’Andreani poteva scrivere intorno alla predetta chiesa: «L’ornamentazione della porte in serizzo, ante e bussola, venero fatte fare nel 1608 da Carl’Antonio Andreani, d il pavimento in comunione col signor Tomaso Calvi. Ammirevoli: l’altare maggiore in marmi colorati con elegante tempietto o padiglione, pure in marmo; quello della cappellania della B.V. instituita dal Notajo Giovanni Antonio De Andreani il 25 ottobre 1551 con ancona a colonne in marmo nero di Varenna, opera eseguita dal maestro Ali Andrea residente in Bellano, per il prezzo di L. 700. L’ancona, nonché il suolo, balaustrata in marmo e pittura della cappella vennero fatte per ordine del già nominato Carl’Antonio Andreani nel 1703; il pregevole quadro dell’Annunciazione è dono di Carolina Seregni-Andreani».
testo di ANGELO SALA
pubblicato sul sito www.valsassinacultura.it
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