A partire dalla prima metà del secolo la valle conobbe una nuova fase di estrazioni minerarie dedicate però ad un minerale non metallico: la barite. Da secoli i minatori conoscevano questo minerale localmente detto “piombino” a causa del suo peso, dai naturalisti era chiamato “spato pesante” e in seguito baritina, per giungere infine all’odierno barite, ma fino a metà ‘800 esso non aveva usi pratici. Questo minerale bianco e dalla lucentezza perlacea trovò subito una serie d’importanti applicazioni industriali, ad esempio per la fabbricazione della carta, nella lavorazione delle stoffe, come fondente per vetro e smalto, come pigmento e come additivo per la crosta dei formaggi
Ai primi del secolo vi fu anche quello che potrebbe essere definito ironicamente come: “Lo scandalo delle croste di formaggio”. Per dare consistenza alle forme di gorgonzola che venivano esportate e che dovevano affrontare un lungo viaggio qualcuno aveva avuto l’originale idea di rivestirle con una sorta d’intonaco fatto da uno strato di polvere di barite stemperata nel grasso di maiale a sua volta rivestito di uno di ossido di ferro (la crosta del gorgonzola è variegata di rosso) e per finire da una spolverata di polvere di barite. Quando in Francia si accorsero della cosa, colsero la palla al balzo per proteggere dall’olezzante nemico la produzione casearia nazionale accusando il gorgonzola di essere fonte di avvelenamento da bario. Tale accusa è inconsistente, la barite pura è infatti insolubile e quindi non viene assorbita dall’organismo. I più pragmatici e ragionevoli inglesi e americani osservarono che tale modo di trattare le forme ne aumentava artificialmente il peso: si configurava dunque un caso di frode alimentare. Nel 1917 fu infine proibito di trattare il formaggio con la barite, ma pare che tale pratica abbia proseguito ancora per alcuni anni.
Tratto dal libro
MEMORIE DAL SOTTOSUOLO – Per una storia mineraria della Valsassina
di M. Tizzoni, P. Invernizzi, M. Lambrugo – ed. Bellavite
www.fotostoriche.valsassina.it
www.valsassinacultura.it
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