Capitò anche all’arcivescovo Carlo Borromeo di dovere scavalcare la montagna di Bobbio in due sue visite pastorali. La prima volta fu nel 1566, la seconda nel 1582. L’esteso e ondulato altopiano coperto da pascolo e dominato dalla bastionata rocciosa dello Zuccone Campelli, a cavallo tra la Valsassina e la Valtorta, è cambiato di molto rispetto ai tempi in cui lo attraversò il santo arcivescovo di Milano. Soprattutto da quando, con il boom del turismo, la località è diventata la più frequentata delle Prealpi lombarde, in particolare nel periodo invernale offrendo vasti campi da sci.

Le funivia che collega Barzio con i Piani di Bobbio, cui si è poi aggiunta la seggiovia che da Valtorta sale alla località alpestre sul versante opposto, hanno posto il problema pastorale di come far santificare la festa ai numerosi turisti e sciatori. Ci pensò il parroco di Barzio, don Pietro Tenca, a risolvere il problema facendo costruire lassù l’attuale santuario della Madonna Regina dei Monti e delle Funivie. Era il 5 settembre 1962 quando il cardinale di Milano Giovanni Battista Montini (che pochi mesi dopo sarebbe diventato Papa Paolo VI) poneva la prima pietra del nuovo santuario. Il 6 settembre 1965 il suo successore sulla cattedra di Sant’Ambrogio, il cardinale Giovanni Colombo, benediceva la chiesa e l’altare. A fianco del portale, una lapide ricorda che «La fervida pietà mariana del sacerdote Pietro Tenca, le cospicue munificenze di barziesi e villeggianti, lo splendido santuario a Maria Regina dei Monti e delle Funivie eressero. Del plauso riconoscente dei sacerdoti e fedeli questo marmo sia testimonio perenne». Segue la data, 7 settembre 1969.

Accoglie il visitatore il testo della Salve Regina in latino. Un’altra lapide ricorda Teresio Olivelli, martire della Resistenza, con la preghiera dell’Alpino. Sempre alla preghiera invita l’Ave Maria scritta in più lingue sulle pareti interne del santuario, a significare l’universalità della Chiesa e della devozione alla Madonna.

Il santuario è costruzione moderna, progettata dall’architetto Marco Selva, armonica nelle sue linee che ben si coniugano con lo scenario delle montagne e l’infinito sagrato erboso del pascolo o la bianca coltre di neve nella stagione invernale. Vi si conserva un’artistica statua lignea della Madonna, opera di scultori della Val Gardena.

La festa dell’alpestre santuario si celebra ogni anno nella festa liturgica di Maria Regina il 22 agosto.
testo di ANGELO SALA
pubblicato sul sito www.valsassinacultura.it

 

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