I due antichi villaggi contadini di Casargo e di Somadino, oggi collegati dal forte sviluppo di una edilizia recente destinata alla villeggiatura, possono venir considerati un solo nucleo, allungato sulla insellatura che collega la Valsassina con la Val Varrone, lungo la vecchia strada che collegava le due plaghe. La presenza della nuova espansione di tipo turistico ha letteralmente sommerso e alterato l’antico e limitato insediamento: soltanto presso Somadino si possono osservare ancora in discreto stato di conservazione alcuni gruppi di stalle e fienili e poche abitazioni di tipo tradizionale. Spiccano le alte scale in muratura, sporgenti dagli edifici per poter raggiungere e oltrepassare comodamente i portali dei fienili collocati ai piani superiori e la geometrica, cristallina successione di piccoli volumi solidamente fabbricati. In questo zona cominciano a manifestarsi così le interessanti e talvolta complesse strutture di stalle raggruppate, simili in tutto a villaggi in miniatura, che si ritroveranno poi con frequenza in tutta la Val Varrone e nella Valtellina. Un cenno particolare merita la chiesetta romanica di Santa Margherita, posta sul valico di Somadino, per la presenza di murature che ancora risentono dei magisteri costruttivi contadini e per quel solido ancoraggio sulla nuda roccia che dichiara sempre una duplice funzione: la massima stabilità dell’edificio e il massimo risparmio di terra coltivabile, indicazione certa di una precisa intenzione contadina.

 

testo di ANGELO SALA
pubblicato sul sito www.valsassinacultura.it

 

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