Questa strada, le cui funzioni nei più remoti tempi sollevano interrogativi non facili, rappresenta un cortocircuito della via alla Rezia abduana (si veda la relativa scheda) e della via della Rezia chiavennasca (si veda la relativa scheda). Dall’alto Varrone si poteva scendere a Premana e da qui a Pagnona. Il percorso, molto sfruttato dal basso medioevo sino a tutto il 1700 per l’esercizio dell’industria siderurgica, dovette essere però remotissimo.

Da Premana, una strada a continui tornanti, chiamata la «Bissaga», scendeva al Varrone per risalire quindi al passo di Piazzo. Un’altra, più a occidente, andava a superare il Varroncello, verso Pagnona. Raggiungeva questa a sud-est, rimontando uno sperone impervio, al quale pure arrivava l’altra importante strada che dal valico di Piazzo, scesa al Varrone, superato questo e superato in seguito il Varroncello, risaliva a Pagnona.

Da Pagnona, una strada scendeva ad Aveno ed a Tremenico, collegandosi qui a quella della Rezia chiavennasca che vi arrivava direttamente dal valico di Piazzo.

testo di PIETRO PENSA, da La presenza militare dei galli e dei romani nel territorio orientale del Lario a guardia delle strade e delle miniere del ferro, 1976
pubblicato a cura di ANGELO SALA sul sito www.valsassinacultura.it

Questo testo contribuisce al progetto Il paesaggio culturale alpino su Wikipedia ed è distribuito dalla Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d’Esino Riviera con Licenza Creative Commons Attribuzione – Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale