L’insediamento di Premana è un caso particolare non solo della Valsassina. In esso, pur essendo presente un inevitabile fenomeno di sopravvivenza statica di alcune strutture tradizionali, si vede come le trasformazioni e l’evoluzione – quest’ultima soprattutto della struttura economica – non hanno portato alla disgregazione del tessuto sociale. È un esempio di sviluppo di una comunità, di una capacità di controllo delle trasformazioni che diventano possibilità di continuità storica e di permanenza dell’originalità. Così Premana, nonostante il crollo della siderurgia valsassinese avvenuto nell’Ottocento, ha continuato la sua attività artigianale evolvendo le forme: l’antica «terra del ferro» con attività estrattive e di prima lavorazione del minerale, da cui gli abitanti emigravano forti della propria professionalità, ha visto nascere nuove attività ad opera di quegli stessi emigranti che riportavano nella propria terra una forma artigianale più evoluta, la lavorazione delle lame, creando sulla montagna lombarda quello che è tuttora chiamato «il miracolo di Premana», in quanto vede esportare in tutto il mondo i prodotti di un paese di alta montagna. Qui la gente ha un particolare attaccamento alle proprie tradizioni e cerca di proteggerle e di mantenerle.
testo di ANGELO SALA
pubblicato sul sito www.valsassinacultura.it

 

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