Il percorso è lungo e impegnativo. Si svolge in ripida salita prima su mulattiera poi su sentiero e tracce, non sempre evidenti, con lunghi tratti su sfasciumi e roccia. Raggiunta la costa del Cortese la pendenza diminuisce e si hanno dei punti panoramici, da ambo i lati, sino ad arrivare a quello della vetta del Pizzo Alto. In circa quattro ore si superano i 1116 metri di dislivello.

Dal Rifugio Pizzo Alto (1396 m) all’alpe Premaniga ci si alza a destra della croce dell’alpeggio. Lasciata a destra una prima diramazione (per il bivacco di Taeggio) se ne imbocca, ancora a destra, una seconda e continuando a seguire attentamente i segnavia ci si trova su una mulattiera. Si prosegue a destra, a mezzacosta, salendo leggermente, poi in pendenza sempre più ripida si superano due valloncelli, una dorsale, un’altra valletta e facili lastroni di roccia. Poco dopo si piega a destra per uscire da un ripido canalino e si sale faticosamente per tracce poco evidenti raggiungendo il “sentiero delle pecore” proveniente dal baitel di Piancauda, lo si segue a destra e si è alla sorgente Acque Torbole (1942 m, ore 1,15) dove si ha un bel panorama sui Pizzi Alto, di Trona e dei Tre Signori e sulla Grigna settentrionale. Diritto parte la variante per il Camino (vedi alla fine della scheda) mentre l’itinerario continua a sinistra per tracce molto ripide. Risalito il lato destro di un valloncello si giunge a un altro sentiero che si segue a destra, lo si lascia poco dopo, quando la pendenza diviene troppo ripida, per piegare a sinistra e portarsi con un lungo traverso in direzione della cresta, sotto massi rocciosi. La si raggiunge, poco sopra la cima Cornice, sulla costa del Cortese basso (2137 m, ore 1,05-2,20) e la segue su tracce marcate, lasciandone altre a sinistra. Una serie di strette svolte permette di superare grossi blocchi di rocce sino a un “ometto”, poi il sentiero sale a mezzacosta su terreno erboso nel versante di Deleguaggio. Tracce poco evidenti portano allo spallone del Cortese alto (2261 m, ore 1-3,20) dove perviene, da sinistra, il sentiero dell’Alta Via. Si seguono i nuovi segnavia e gli “ometti”, a destra, si continua in cresta o poco sotto, fino a ritrovare due frecce, su una paretina, che indicano il punto in cui rimontare di nuovo in cresta, alla bocchetta del Cortese (2345 m, ore 0,25-3,45). Da sinistra proviene il sentiero dai laghetti di Deleguaggio: lo si segue per arrivare in vetta al Pizzo Alto (2512 m, ore 0,30-4,15) e godere dello splendido panorama sulle Alpi Retiche, il Legnone e le cime della Val Varrone.

Variante da Acque Torbole al Pizzo Alto per il Camino – È un percorso che sale direttamente in vetta, evitando il giro della costa del Cortese, ma è impegnativo e pericoloso in alcuni passaggi alquanto ripidi. Dalla sorgente Acque Torbole (1942 m) si continua diritto seguendo l’indicazione per il Pizzo Alto, continuando per il “sentiero delle pecore”. Lo si lascia dopo aver superato un profondo vallone (ore 0,10) ed essere saliti per cenge rocciose su di uno spallone, dove si sale a sinistra su ripidi gradini e si continua rapidamente lungo la cresta meridionale della cima del Cortese. Dopo un ripidissimo canalino si trova un caratteristico sasso posto su una crestina, dove si deve piegare a sinistra, superare una forcella, per continuare nel vallone che scende dal Pizzo Alto. Si oltrepassa un altro valloncello e una cengia rocciosa (ore 0,50-1) per seguire poi un canalone, sulle tracce a destra della ripida costa erbosa. Superato un canalino roccioso e una crestina, spostandosi a sinistra si entra in una valletta che si risale fino a raggiungere il sentiero proveniente da Deleguaggio (ore 0,25-1,25), con questo si giunge in vetta al Pizzo Alto (2512 m, ore 0,15-1,40).

testo di ANGELO SALA
pubblicato sul sito www.valsassinacultura.it

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