Itinerario facile anche se un po’ faticoso per il dislivello, si sviluppa prevalentemente nel bosco; geologicamente interessante per gli strati fossiliferi della valle dei Molini e per la grotta dei Darden, così chiamata per gli sparvieri che ci nidificano. Meritano attenzione anche le fucine di Prato San Pietro, testimonianze dell’antica origine dell’industria del ferro in questa zona. L’itinerario è percorribile in tre ore e mezza superando un dislivello di 1316 metri.

Da Prato San Pietro (506 m) si sale fino al bivio dopo la Fucina dei Carlini, dove si prosegue sulla carrareccia che risale la valle dei Molini. Si sottopassano alcune teleferiche, si supera un ponte in legno, continuando lungo il fiume, ora a destra ora a sinistra, sino a giungere alla presa d’acqua della centrale idroelettrica che lascia il fiume quasi all’asciutto. Allo sbocco del canalone del Qualac (ore 0,30) per una forra si continua a costeggiare il torrente, ricco di cascate, con l’ausilio di esili ponticelli; si superano altre due prese d’acqua, questa volta per l’acquedotto, fino ad arrivare ad un bivio nei pressi di un enorme masso sulla riva del torrente (ore 0,15-0,45). Lasciando a destra il sentiero che sale alla grotta dei Darden (vedi variante alla fine di questa scheda) si risale il fianco boscoso con panorama sulla gola serrata fra le pareti rocciose scavate dalle acque. Toccato il fondo sassoso della valle dell’Eghen ci si porta sul bordo del canalone Polisena (ore 0,45-1,30) costeggiandolo per continuare sul sentiero quasi pianeggiante verso il fondo della valle dei Molini. Si supera un canalone, lasciando un sentiero a destra, in vista dei picchi rocciosi del Frate e della Monaca. Si continua a salire nel bosco su sentiero abbastanza ripido, quindi lungo la costa dell’Ave Maria fino a una congiunzione di sentieri (ore 1,45-3,15). Lasciate in alto a sinistra le tracce che conducono alla Ghiacciaia di Moncodeno e, a destra, la mulattiera per il Cainallo, si continua per quest’ultima, a sinistra, verso l’alpe di Moncodeno (1685 m) e il rifugio Bogani (1822 m, ore 0,15-3,30).

Variante per la Grotta di Darden – La Grotta di Darden ripaga sicuramente della breve deviazione necessaria per visitarla: l’alta volta del soffitto abbonda di concrezioni ben visibili e illuminate. La si raggiunge seguendo la diramazione a destra nominata nell’itinerario e proseguendo fra i massi, guadando più volte il torrente (ore 0,20).

 

testo di ANGELO SALA
pubblicato sul sito www.valsassinacultura.it

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