Impegnativo itinerario in salita per carrareccia, sentiero e roccette, per lo più in cresta; interessante per i panorami e la geomorfologia della zona del Cainallo e la Zoca di Cavée, conca una volta riempita da un laghetto di origine glaciale. Una leggenda vuole che, molto tempo fa, allo svuotamento del laghetto fosse corrisposta la nascita di una risorgiva sotto la torre di Esino superiore, fatto che provocò una vera e propria inondazione del paese. L’itinerario è percorribile in circa due ore e mezza, superando un dislivello di 834 metri.

Dal rifugio Cainallo (1240 m) fino al passo di Cainallo (1290 m, ore 0,05), quindi sulla carrareccia a sinistra dell’insellatura che, raggiunta la cresta, si abbandona per seguire un sentiero fino alla cima del pizzo di Cich (1453 m). Si scende per roccette lungo la cresta, poi a sinistra per continuare a mezza costa fino a una piccola sella. In piano sul versante di Esino si tocca il passo di Mudrogno (1341 m), quindi si continua a salire lungo la dorsale erbosa fino alla cima di Mudrogno (1378 m) e per cresta si raggiungono la cima Broncino (1398 m) e la cima Zirlaca (1409); da qui si scende fino alla porta di Cavée (1313 m) e, sempre per cresta, superata la cima delle Ferrere (1344 m), si tocca la porta di Parlasco (1330 m, ore 1,25-1,30), dalla quale si può osservare in basso la Zoca di Cavéè (1260 m). Si prosegue verso sinistra fino a uno sperone roccioso sulla sommità di una parete strapiombante nella valle dei Crotti (vista molto suggestiva sulla Valsassina), continuando sul versante valsassinese dove il sentiero procede angusto al di sopra di ripidi pendii erbosi. Dapprima, ancora in cresta, si superano alcune depressioni (vista impressionante sulla sottostante parete solcata da canali rocciosi), quindi si traversa al di sotto della cima di Cavée (1501 m) e, rimanendo sul versante di Esino, si guadagna la massima elevazione della cima di Daas (1509 m, ore 0,45-2,15), la più importante della cresta dei Pizzi di Parlasco, sulla quale è posta una croce in ferro, e dove il panorama spazia sulle Grigne, il lago e le cime della Valsassina.

testo di ANGELO SALA
pubblicato sul sito www.valsassinacultura.it

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