Si tratta di un bell’itinerario panoramico che si svolge prevalentemente su sentiero e mulattiera, per lunghi tratti in discesa o in falsopiano, con salite ripide e non ombreggiate tra il passo del Gandazzo, il passo del Toro e la bocchetta di Foppabona (350 metri di dislivello), quando si rimonta la dorsale che separa la Valsassina dalla Valtorta. Il panorama è vasto lungo tutto il percorso spaziando dal Monte Rosa alle Prealpi bergamasche. Interesse di tipo minerario rappresentano le miniere nei pressi del rifugio Grassi, ancora ben conservate anche se non visitabili, che furono utilizzate per l’estrazione di galena, piombo e argento. L’itinerario è ben indicato e si percorre in due ore e quaranta minuti.

Dalla stazione della funivia ai Piani di Bobbio (1640 m) si imbocca la carrareccia che sale a sinistra (via Paolo VI), tralasciando le varie diramazioni a destra e si perviene all’ampia sella dei Piani di Bobbio tra la Valtorta e la Valsassina (1682 m, ore 0,10) dove sorge il santuario di Maria regina dei monti (costruito nel 1969) e dove si incrociano varie strade. Si prende quella che a sinistra scende in Valtorta, verso la stazione di una sciovia, si lascia a destra una carrareccia che sale alla baita di Dentro (vedi scheda itinerario Piani di Bobbio – Forcellino – Piani di Artavaggio) e si continua in leggera discesa tra i pascoli, con una bella veduta sul Pizzo dei Tre Signori. Dopo il palo con freccia segnaletica della SEL, che indica il nostro percorso, ci si stacca dalla strada per salire a sinistra nel prato, su una comoda mulattiera che poco più avanti si raccorda a una carrareccia (ore 0,20-0,30). Si continua tra i faggi, si lascia a destra la seggiovia proveniente da Ceresola e, contornato il monte Chiavello, si scende giungendo al passo di Cedrino (1656 m, ore 0,10-0,40) dove la vista sulla Valsassina e le sue cime è ancora più ampia. Si prosegue in piano o a saliscendi, tra piante di faggio e cespugli di lampone, e si arriva al passo del Gandazzo, buon punto panoramico sul gruppo dello Zuccone Campelli (1651 m, ore 0,15-0,55). Da qui si può scendere a sinistra in circa cinque minuti al rifugio Buzzoni collegandosi all’itinerario Barzio – Alpe Nava – Rifugio Buzzoni (vedi scheda). Si sale sulla dorsale meridionale dello Zucco del Corvo che diviene sempre più ripida (panorama sul Pizzo dei Tre Signori e la Valtorta), piegando poi a destra si entra nella provincia di Bergamo e si giunge al passo del Toro (1935 m, ore 0,40-1,35). Al di là il sentiero continua toccando tre insellature e guadagnando, alla seconda sella, sulla dorsale del monte Foppabona, la quota più alta (2025), poi scende alla bocchetta di Foppabona (1991 m, ore 0,35-2,10). Con un lungo traverso sotto lo Zuc di Cam e la bocchetta di Valbona, tra cespugli di rododendro, genziane purpuree, cardi, napelli e altre varietà di flora alpina, si entra nella conca di Camisolo, la si attraversa e si arriva infine al rifugio Grassi (1987 m, ore 0,30-2,40).

testo di ANGELO SALA
pubblicato sul sito www.valsassinacultura.it

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