Facile itinerario che si svolge prevalentemente nel bosco, riserva punti d’osservazione del lago e varie occasioni di interesse storico-architettonico, a iniziare da Genico dove troviamo alcune case del XVIII secolo e una bella fonte. Si percorre l’antica Strada della Riviera che passa per l’alpe di Mezzedo, dove si può osservare in buono stato di conservazione, sotto un grosso albero, l’antica ghiacciaia circolare, meglio conosciuta come nevera. A sinistra del poggetto alberato, si gode di uno stupendo panorama. Proseguendo si incontrano massi erratici in granito trascinati dall’antichissimo ghiacciaio abduano che nel Quaternario occupava la regione lariana e si arriva alla chiesetta di San Pietro, luogo tradizionale di culto per la popolazione di Varenna, Perledo, Lierna e Esino. Poco sotto un bel punto panoramico sul centro del Lario. L’itinerario si percorre in due ore e un quarto, superando un dislivello in salita di 772 metri.
A Lierna (223 metri) si imbocca la strada che sale dalla provinciale tenendosi dapprima a sinistra, quindi a destra in via Genico per proseguire sotto il grande edificio del seminario (287 m, ore 0,10) sul cui piazzale è possibile parcheggiare. Arrivati alla fonte si gira a sinistra su fino a Genico (319 m, ore 0,10-0,20). Da Genico, per una mulattiera a sinistra sotto la superstrada, si continua sul letto di un torrente e, a un bivio, si prende la mulattiera che sale a destra. Si prosegue per la mulattiera che si alza gradinata fra le piante. Dopo la stazione di una teleferica, si continua su mulattiera a sinistra (ore 0,15-0,45) per entrare nel profondo fosso del Brentalone. A sinistra il roccione sul quale sorge l’omonima croce. Siamo sulla Strada della Riviera. Si tocca il fondo del vallone per risalire, aldisopra della parete che lo rinserra, a sinistra e, continuando fra enormi blocchi di roccia, si entra in una convalle ove la mulattiera riprende la sua comoda ampiezza. A un bivio si piega a destra, si risale una forra selvaggia ostacolata da enormi massi per guadagnare quota con una gradinata fino a raggiungere l’antica croce del Brentalone (654 m, ore 0,25-1,10). La mulattiera si alza con alcune svolte nel bosco fino ad un muretto a secco che precede i pascoli dell’alpe di Mezzedo (870 m, ore 0,35-1,45), quindi continua fino a un bivio dove si piega a sinistra proseguendo in salita per una stretta sella e successivamente alla testata di un ripido vallone. Lungo il percorso s’incontrano massi erratici. L’ultima salita porta alla chiesetta di San Pietro (992 m, ore 0,15-2); attraversatone il parcheggio si continua per la carrozzabile proveniente da Ortanella abbandonandola a sinistra dopo 400 metri circa (prima di innestarsi su quella che conduce a Esino) per seguire alcune tracce che attraversando i prati dell’Ortanella giungono allo stagno del Pozzal (962 m, ore 0,10-2,10) sulla strada asfaltata per Esino. Non lontano, sulla destra, i vecchi edifici rurali dell’alpe Ortanella (958 m, ore 0,05-2,15).
testo di ANGELO SALA
pubblicato sul sito www.valsassinacultura.it
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