Sulla pendice montana che sovrasta il centro abitato di Dorio insiste un villaggio abbandonato, Mondonico, in condizioni ormai vicine alla prossima rovina, ma ancora godibile nella sua intatta struttura. Qui è possibile osservare una architettura antica nello stato in cui fu abbandonata, ancora viva nella sua funzione, e non più toccata. Volumi decisi, murature a secco formate dalla bella pietra scura locale, molto frammentata a scaglie che conferiscono alla parete un senso di viva vibrazione con le loro infinite increspature; possenti visioni di incontri tra l’uscita della vena rocciosa e la scaglia di muro composta dell’uguale sostanza: geometria lucida dei volumi composti o riuniti tra loro secondo leggeri cambiamenti di piani e di allineamenti; tutto concorda armoniosamente a esprimere le due condizioni d’esistenza, la fatica estrema per rendere propizio all’uomo un ambiente affascinante e inospitale; e il frutto vivo e delicato, l’ultimo frutto del lavoro faticoso apparso sull’ultima superficie; la vibrante trama delle pietre del tetto, del muro; la felice e rassicurante presenza di quel tetto e del quel muro, solido, ben posato sul terreno, amico. E tutt’attorno la vigna, che vista in questo scenario acquista sensi biblici.

testo di ANGELO SALA
pubblicato sul sito www.valsassinacultura.it

 

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