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Parlasco è definita semplicemente «piccola villetta» da Paride Cattaneo Della Torre, il quale ricorda che «pocho longi» esisteva «una Roccha, detta la fortezza di Marmoro sopra un colle che risguarda sopra il fiume Piuverna». In questo castello Antono Balbiani colloca Sigifredo Falsandri conte di Marmoro, il «Buon Signore» e insieme «Lasco, il bandito della Valsassina», protagonista del suo romanzo sorico. Siamo nel puto ove, secondo l’immagine poetica di Sigismondo Boldoni, «arctant se montes paula supra Perlascham, mutuisque se complexibus pene osuclantur», poco sopra Parlasco i monti si restingono e congiungendosi quasi si baciano. «La rocca di Marmoro vicina a Parlasco, informa l’Arrigoni nelle “Notizie storiche della Valsassina”, è menzionata in una memoria delle rendite della chiesa di Primaluna spettante all’anno 1368»; essa serviva a proteggere l’entrata da Bellano, insieme a quella vicina del Portone. Il Parlaschino, nella sua operetta intitolata anche «De Patriae suae praestantia», dei pregi della sua patria, afferma che «Parlascum doctissimi Francisci Parlaschini litteris longe, lateque celebratum», è celebrato ovunque per il dottissimo letterato Francesco Parlaschino, che in un altro scritto («De Francisci Parlaschini vita et litteris») dice nato il 4 Ottobre 1530 «in Pago Vallissaxinae cui nomen Parlascum». E qui dalla Francia ritornerà, in una casa «super amoenissimum Parlaschi collem» che guarda la Mugiasca «inter omnes Vallissaxinae montes insignem», con alle spalle invece l’Agueglio che d’inverno toglie dopo mezzodì a quei di Parlasco i raggi solari per più di quaranta giorni, «plus quadraginta dies occultat». L’Amoretti informa che in Valsassina si trovano «arene attissime a far cristalli» e che «la migliore sta presso Parlasco». Il Della Torre di Rezzonico riferische che fu Giovanni Battista Baruffaldi, nel 1775, a scoprire «circa Parlascham» una «candidissima harena» per dare lo smalto alle maioliche e adatta a fabbricar cristalli «ad Muranensi similitudinem».
testo di ANGELO SALA
pubblicato sul sito www.valsassinacultura.it

 

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