Un’altra deviazione dalla provinciale che collega la Muggiasca con Narro e l’alta Valsassina conduce all’oratorio di San Grato, eretto su uno sperone dominante Bellano e il lago. La chiesetta «eremitica» fu riedificata nel 1680 sopra un più antico edificio. La più antica costruzione, forse quattrocentesca, secondo Alessandro Rovetta in Lario Orientale venne radicalmente ristrutturata nel 1680 dall’architetto Giorgio Vitali, originario della Muggiasca. Dell’antico assetto sopravvivono un affresco con la Trinità, la Vergine col Bambino e due Santi vescovi, parzialmente coperto dalla decorazione in stucco del più recente altare, e una statua lignea di San Grato, di origine medioevale, probabilmente duecentesca. Legata al rifacimento seicentesco è anche una tela, già utilizzata per l’altare maggiore, con la Vergine tra San Grato e Sant’Antonio.

San Grato, come Sant’Ulderico cui è dedicata una piccola chiesa di origine romanica posta sul versante del monte Muggio prospiciente la Val Varrone, come San Girolamo cui è dedicato l’oratorio di Camaggiore, e Santa Margherita titolare dell’oratorio di Somadino, sono tra i protagonisti della leggenda dei santi fratelli eremiti della montagna (si vedano le relative schede). San Grato è in una posizione di rara bellezza, aspra e viva.

testo di ANGELO SALA
pubblicato sul sito www.valsassinacultura.it

 

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