Ancora giovanissimo l’abate Stoppani aveva cominciato ad esplorare le montagne del lecchese ed in particolare della Valsassina che riteneva essere così importanti dal punto di vista geologico e naturalistico da affittare, dal 1850 al 1860, una casa a Cortenova da cui partire per le sue esplorazioni. Chiedeva ai montanari di indicargli i luoghi dove trovare “le lumache di sasso” e poi agiva con tanta accuratezza da far nascere presso i geologi francesi il termine di “territoir stoppaniseé”, che stava a dire che era inutile cercare altri fossili dove era passato l’abate. Uno dei suoi terreni di ricerca preferiti era proprio la Valsassina ed in particolare le rocce di Esino.
Partendo da queste osservazioni uno sconosciuto Stoppani si impose all’attenzione internazionale nel 1856 con “Studi geologici e paleontologici sulla Lombardia”.
Si può concordare con Pietro Pensa nell’affermare che tra i primi turisti frequentatori della Valsassina bisogna sicuramente includere i geologi e i naturalisti richiamati sulle pendici della Grigna Settentrionale dagli scritti di Stoppani. Sono anni in cui il fermento economico e
culturale che agitava la pianura lombarda iniziava a coinvolgere anche i territori montani che, come abbiamo visto, stavano attraversando un momento difficile. Il conte milanese Gilberto
Melzi, il conte Francesco Lurani Cernuschi e molte altre figure di spicco della nobiltà e dell’alta borghesia cittadina avevano cominciato a frequentare le montagne lombarde utilizzando le prime guide valligiane ed intuendo i possibili sviluppi turistici delle vallate e delle cime delle Alpi. Nacquero i primi rifugi, ma soprattutto nacque la sezione milanese del Club Alpino Italiano; dieci anni dopo quella torinese, voluta da Quintino Sella sul modello dell’Alpine Club inglese. Il 16 novembre 1873 una cinquantina di persone si riunirono in un’aula del Politecnico e fondarono
la Sezione Milanese del CAI. Tra loro c’era la parte più attiva della classe dirigente milanese: Luigi Gabba, docente di chimica tecnologica al Politecnico, l’avvocato Giorgio Baseggio, l’ingegner Emilio Bignami Sormani, che dirigeva l’ufficio tecnico del comune di Milano, l’imprenditore Gian Battista Pirelli, il matematico Francesco Brioschi, direttore del Politecnico, Gaetano Cantoni, direttore della Scuola Superiore di Agricoltura.
Quando il 15 dicembre del 1873 si approvò lo statuto e si decisero le cariche sociali, fu proprio Antonio Stoppani ad essere eletto presidente, e una delle prime gite sociali fu, nel 1875, la salita al Pizzo dei Tre Signori a cui parteciparono circa una quarantina di soci. Anche dopo aver lasciato la carica di presidente della sezione del Cai Milano (1881), in occasione del XIV Congresso Alpino l’abate inserì nel programma delle gite ad Esino e alla Ghiacciaia di Moncodeno.
Tratto dal libro
ALPINISMO PIONIERISTICO TRA LECCO E LA VALSASSINA
di P. Buzzoni, G. Camozzini, R. Meles – ed. Bellavite
www.fotostoriche.valsassina.it
www.valsassinacultura.it
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