Il territorio di Cortenova comprende tre settori: i monti del gruppo delle Grigne, il fondovalle del Pioverna, le pendici del Cimone di Margno. Il fondovalle del fiume è in questo punto particolarmente ampio e in lieve pendenza fino a Tartavalle, dove poi ha iniziato l’orrida valle di Muggiasca cadente su Bellano. Il fondovalle è però alquanto irregolare specie sulla sponda sinistra, per la presenza di numerosi coni di deiezione, ripidissimi, come lo sbocco imponente della valle dei Molini. Il deposito alluvionale è in questo punto particolarmente potente e dà origine ai prati di Pino e al declivio di Prato.

Il terrazzo di Cortenova, come quelli di Bindo, sono invece formazioni appartenenti alle marne del servino triassico, che si eleva poi nell’altopiano erboso di Parlasco. Il pendio è reso spesso ripido o è spaccato dall’erosione del ghiacciaio di Valtellina, penetrato con un ramo, il più meridionale, entro la Valsassina.

I monti della Grigna sono scaglie calcaree dell’asinico e del ladinico. Si alzano alle spalle di Prato San Pietro verso il Pizzo della Pieve e il Moncodeno, con spaccature improvvise, il Vallori, la Val dei Molini, la Val del Diavolo. L’evoluzione strutturale del massiccio, non ancor ben indagabile, produce quei fenomeni carsici con grotte – famosa quella dei Darden o rondoni – e sorgenti sotterranee, famose l’Acquabona e le due Tartavalle.

Le creste, indagate dallo Stoppani nelle sue escursioni fossilifere, si aprono in aspri passi, il passo di Valori verso la cima del Palone, il Vo’ di Moncodeno, il passo di Cainallo verso Esino.

L’altro versante vede le pendici del Cimone di Margno coi conglomerati del permico, che appaiono per una frattura di scorrimento che passa appunto lungo questo tratto del fiume (come un’altra faglia corre perpendicolarmente lungo la Val dei Molini per discendere alla bocchetta di Prada lungo la Val Meria sul versante di Mandello).

Curiosa la colorazione della roccia permica, un quarzo rugginoso che esce nella Val della Rossiga e ha dato al torrente il caratteristico appellativo. L’arenaria del verrucano variegato affiora invece – col colore fagatoso – sotto Parlasco e tra Bindo e Margno, con sovrapposizione di rocce raibliane. Il Sasso Rosso e il Cugnolo appartengono invece alle sieniti eruttive, i terreni più antichi della valle.

In conclusione il territorio di Cortenova è interessato da grandi varietà di rocce e da una complessività di strutture: appunto al piano di Tartavalle si giustappongono tre vaste scaglie, quella delle Grigne, l’anticlinale orobica del Legnone e del Pizzo dei Tre Signori e la linea della Val Casargo.

testo di ANGELO SALA
pubblicato sul sito www.valsassinacultura.it

 

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