L’ultimo documento preso in esame per la pubblicazione riguarda la costruzione, a metà ‘800, di una fontana nella contrada di Castello a Dervio. L’approvvigionamento di acqua è sempre stato al centro di iniziative delle comunità che, nel corso del tempo, hanno cercato di provvedere al rifornimento di un bene così prezioso sia per gli usi umani (domestici), sia per le necessità economiche.

L’archivio di Dervio conserva un documento tanto breve quanto interessante relativo proprio al progetto del 1863 relativo alla fontana della centrale contrada di Castello; più precisamente il progetto riguardava una “tromba idraulica per cavare l’acqua dalla fontana di Castello”. Il progetto rappresentava una sorta di appendice al contratto per la manutenzione delle strade comunali, attività che di norma nei comuni del tempo veniva appaltata a soggetti privati per durate variabili ma di norma novennali soggetta ad annuale collaudo da parte di periti ingegneri nominati dal Comune. Nel concetto di manutenzione trovavano posto sia le strade comunali sia altri ambiti di intervento, ad esempio il cimitero e le fontane comunali. Nel caso di Dervio leggiamo che la fontana viene definita “ricostrutta … per attingersi l’acqua agli usi domestici di quella frazione e per abbeverarsi il bestiame”. Un uso quindi promiscuo, assolutamente normale per l’epoca.

Il progetto prevedeva in origine la costruzione di un argano per il sollevamento dell’acqua, ma l’uso comune ne aveva denunciato i limiti, dato che l’acqua piuttosto bassa obbligava chi volesse rifornirsi ad un lavoro piuttosto faticoso. Il Comune aveva poi obbligato fin dal collaudo del 1859 l’appaltatore a dotare la fontana di una tromba idraulica, tromba che sarebbe stata poi effettivamente istallata solo nel 1863, appunto.

Il documento presenta l’interessante disegno della fontana, la cui pubblicazione vale più di cento parole.

Materiale reperito negli Archivi Storici della Valle
a cura di Fabio Luini – archimedia scrl
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