I reperti romani sono venuti in luce tutti nel paese inferiore, in tombe di inumati. Oltre ai moltissimi non segnalati, si ricordano i seguenti.

Nell’anno 1913 in un orto a nord est dell’abitato più antico si scoprirono due tombe, con scheletri di persone di notevole altezza; i corredi comprendevano molti oggetti, tra cui una spada corta a punta, un coltello e una cuspide di lancia.

Nel 1930 ad ovest del nucleo antico, pure in un orto, nello scavare le fondazioni di una casa, vennero in luce due tombe con oggetti vari.

Nel 1936 poco lungi dalla posizione dei ritrovamenti del 1913 apparve una tomba a fossa con pareti di pietrame in malta, coperta da tre piastroni, orientata nord-sud. Conteneva due scheletri, uno opposto all’altro, mentre in una cameretta laterale erano raccolte tre monete in bronzo, una di Costantino Magno (317-337) e due di Costanzo II (324-361), oltre a vari oggetti tra cui un bel braccialetto con teste di serpe. Un’altra tomba, scoperta poco lungi dalla precedente, conteneva un’olpe e una scure. Nello stesso anno, in un fondo sopra il precedente, vennero trovate varie tombe, sempre di inumati. Furono conservate due belle scuri. Caratteristica la presenza in quasi tutte le tombe di aste di ferro la cui destinazione risulta incerta; si pensa che facessero parte della barella con cui si trasportava il morto.

Durante gli scavi effettuati sul «castello» dove sorge la chiesa parrocchiale si rinvenne una ligula romana di bronzo, che sembra appartenesse al corredo di una tomba.

Ancora, nel 1970, una tomba con uno scheletro molto lungo, contenente una scura ed altro non riconoscibile, fu aperta nel fondo già segnalato l’anno 1936. Nello stesso 1970, poi, si scopersero più a occidente due tombe, di marito e moglie, contenenti oggetti che furono fatti scomparire. Tra l’altro, vi era un bel braccialetto di bronzo, con estremità a teste di serpe. Come nei casi precedenti, caratteristica l’altezza dei defunti.

Concludiamo ricordando che a varie riprese furono trovate qua e là, durante i primi due decenni del secolo, monete romane; una, in particolare, venne alla luce durante i lavori di restauro alle spalle del ponte di Canale, appena fuori dell’abitato di Esino inferiore.

testo di PIETRO PENSA, da La presenza militare dei galli e dei romani nel territorio orientale del Lario a guardia delle strade e delle miniere del ferro, 1976
pubblicato a cura di ANGELO SALA sul sito www.valsassinacultura.it

 

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