Nel suggestivo ambiente naturale e paesaggistico della località di Portone, ben si inserisce il piccolo oratorio della Beata Vergine Maria della Visitazione. L’origine di questo oratorio montano è documentata negli Atti della visita pastorale del cardinale Benedetto Odescalchi (1722). Il prelato giunse a Portone la domenica 28 giugno 1722, proveniente da Cortenova, al termine della visita alla Valsassina e diretto, per gli aspri sentieri, alla pieve di Perledo.

In quegli Atti della visita così si narra dell’edificazione dell’oratorio di Portone: «Nell’anno 1664 Andrea Denti, in un terreno di sua proprietà, affisse ad un albero di castagne una Sacra Immagine della Madonna: il seguente anno 1665, lo stesso Andrea Denti, vicino ad un ruscello d’acqua, curò la costruzione di una Cappella ove collocò la predetta Immagine della Beata Vergine Maria; piacque quindi all’Altissimo che nell’anno 1668 in quel luogo fosse edificata e benedetta una più ampia chiesa, a causa della devozione suscitata nelle genti dei luoghi circostanti, che contribuirono con le loro elemosine».

Dino Brivio (in Fra lago e monte) ci ricorda che sulla facciata dell’oratorio di Portone, in due lapidine è ricordato che sacelli huius primum lapidem posuit un prevosto Cattaneo il 17.5.1666. Si tratta di Domenico Cattaneo, prevosto di Perledo dal 1641 al 1681.

Dal punto di vista artistico l’oratorio di Portone si caratterizza per un discreto gruppo di dipinti del Seicento. La pala dell’altare raffigurante la Madonna col Bambino e Sant’Antonio da Padova, a parere di Simonetta Coppa (nel libro Luigi Reali in Valsassina (1643-1660). Ricerche e restauri), risulta «fedelmente copiata (se si eccettua per l’interpolazione della figura del santo) da un originale di Francesco Cairo noto in due versioni». Altra tela raffigurante una Adorazione dei Magi, secondo lo Spiriti (in Dizionario della Chiesa Ambosiana, volume IV) «per più aspetti risulta vicina a quella dipinta nel 1609 da Giovanbattista Secchi per San Pietro in Gessate in Milano». Di più rilevante interesse per la storia locale sono invece un gruppo di tele di argomento mariano, opere firmate da Giovanbattista Fumeo, 1676. La presenza di questo artista, nativo del vicino Regoledo di Perledo, era già stata testimoniata dallo storico valsassinese Arrigoni.

testo di ANGELO SALA
pubblicato sul sito www.valsassinacultura.it

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