Il Monte Croce di Muggio, che si eleva a 1799 metri, ha la caratteristica di sorgere isolato da altri monti, vero spalto della Valsassina verso il Lario.

Da notare che le falde di sud e di nord, quelle lambite da Pioverna e Varrone, scendono ripide in forre profonde, mentre a est la base del monte si abbassa appena ai 900 metri della sella di Piazzo, collegandosi alla base del Cimone di Margno. L’intero versante sud, l’unico con luoghi abitati, e grande parte dei versanti ovest e nord costituiscono il territorio comunale di Vendrogno, che si identifica col nome di Muggiasca, lo stesso che è dato alla stretta valle percorsa dalla Pioverna fra Taceno e il lago. Guardiamo dunque il Monte di Muggio, «pittorescamente variato a boschi, alpi stupende, praterie e numerosi villaggi quanto mai ameni e deliziosi a vedersi» (come si legge nella guida «lariana» di Edmondo Brusoni).

Una visione d’insieme frontale della Muggiasca si ha da Portone o, meglio ancora, dalla strada più in alto che, venendo da Esino, scende a Parlasco; la Pioverna scorre, invisibile, nel mezzo della valle, «in uno stretto e profondo abisso», dice il Pozzi in una delle escursioni proposte nella «Guida alle Prealpi di Lecco», di là dal quale c’è la Muggiasca «ricca d’ubertosi pascoli, di boschi e di castani».

Sappiamo dal «Liber notitiae Sanctorum Mediolani» che verso la fine del XIII secolo esistevano qui tre chiese: «In plebe belano, loco noxeno, ecclesia sancti gregorii» (San Gregorio di Noceno); «Belano in loco sanigo, ecclesia sanctorun philipi et iacobi» (San Giacomo di Sanico); «In plebe belano, loco incresso, ecclesia sancti laurentii» (San Lorenzo di Inesio, che dovrebbe essere l’attuale parrocchiale di Muggiasca).

L’elenco cinquecentesco dei luoghi abitati di Muggiasca non differisce sostanzialmente dallo stato attuale: solo che Vendrogno, oltre ad avere in pratica inglobato la contigua frazione di Bruga, ha finito per esercitare una preminenza sull’intero territorio sostituendo il proprio nome a quello di Muggiasca. L’entità «Comune di Vendrogno» compare nei tempi napoleonici, all’inizio del secolo scorso, anche se nel 1848 una petizione inviata alla «Inclita Imperiale Regia Delegazione Provinciale» parlerà ancora di «Consiglio comunale di Mugiasca». La Parrocchia «di Muggiasca», staccata nel 1368 dalla Prepositura di Bellano con atto del notaio Arese, e nel 1711 privata di Noceno che fu eretta in Cura autonoma per l’eccessiva distanza di questo abitato dalla chiesa comune di San Lorenzo, in anni recenti era diventata «di Vendrogno con Muggiasca»; adesso è Parrocchiale di Vendrogno San Lorenzo.

 
testo di ANGELO SALA
pubblicato sul sito www.valsassinacultura.it

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