Un significativo numero di coppelle e di incisioni rupestri è stato portato alla luce e classificato negli ultimi dieci anni nel territorio premanese, in alta Val Varrone. Lungo un sentiero per gli alpeggi, in una zona assai esposta, era nota da sempre una località chiamata «Piöde dal Croos», il sasso con incise le croci, ma ad essa non si era mai dato un significato particolare, al di là del fatto curioso di vedervi incise numerose croci. Nel settembre 1995, per iniziativa del «custode» delle memorie premanesi, lo scrittore e poeta Antonio Bellati, viene portato alla «Piöde» lo studioso e ricercatore Oleg Zastrow che evidenzia subito l’antichità delle incisioni ed individua la presenza, assieme alle incisioni cruciformi, di numerose coppelle, grandi e piccole, nonché la loro disposizione non casuale assieme ad altre incisioni. Viene ripulita una superficie più ampia di roccia e le scoperte si susseguono, compresa una pietra, differente dalle altre per conformazione, sulla quale per millenni sono stati arrotati o levigati utensili in pietra e in metallo. Nel 1996 la scoperta viene confermata da Ausilio Priuli, del Museo di arte preistorica di Capodiponte, in Val Camonica, che sovrintende alle ricerche sulle incisioni rupestri dell’area camuna. Priuli fornisce anche le indicazioni per proseguire le ricerche in altre zone del territorio dell’alto Varrone. Dal 1997 venendo ai nostri giorni, come informa Antonio Bellati, «oltre venti siti sono stati ormai individuati. Le incisioni rinvenute sono sempre coppelle di varie forme anche assai grandi o estremamente piccole. Anche le croci sono di mille forme ed incise con tecniche differenti. Su molte rocce esistono più o meno marcate tracce di canalizzazione tra le varie coppelle. È stato anche rinvenuto un masso con incise sette coppelle disposte a forma di rosa. Tutte le rocce incise si trovano in una fascia di territorio sita ad una altitudine tra i 1300 ed i 1800 metri dalla lunghezza di diversi chilometri, su un pendio esposto a sud e su costoni esposti da dove si domina ampia parte della valle». Le incisioni rupestri scoperte sono le prime segnalate nell’area della montagna della Valsassina e della Val Varrone, e questo rende ancora più interessante la scoperta.

testo di ANGELO SALA
pubblicato sul sito www.valsassinacultura.it

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