Giuseppe Fumagalli nella Guida di Lecco sue valli e suoi laghi pubblicata nel 1881 racconta a proposito della Colmine: «Al giorno di San Pietro, 29 giugno, ha luogo una delle più simpatiche feste campestri di questo territorio. S’improvvisano tra bacche, s’innalzano tende e assiti tutte destinate ad apprestar deschi agli arrivati. L’ameno della festa consiste nella democratica confusione di tutti i ceti: le distinzioni pretese dalla vanità umana là sono soppresse: sono tuttu uguali: e si vede il cittadino villeggiante giuocare alla mora col primo venuto, il carabiniere ballare col curato, il sagrista che fa da sguattero, e va di seguito; e ciò come se fossero tutti vecchi amiconi da un pezzo».

Adesso che San Pietro non ha più la sua giornata di festa segnata in rosso nel calendario, il parroco della Colmine forse non avrà più occasione di ballare col carabiniere; certamente non vende neppur più vino, visto che per la sete (e anche per l’appetito) di viandanti e soggiornanti provvede ora gente del mestiere.

 
testo di ANGELO SALA
pubblicato sul sito www.valsassinacultura.it

 

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