È uno degli itinerari più belli per andare da Barzio ai Piani di Bobbio. L’interesse che presenta è sia di tipo ambientale per i fitti boschi, ricchi anche di piccola flora del sottobosco, e per i casolari ancora ben conservati e utilizzati in attività pastorali, sia di tipo panoramico, soprattutto nell’ultimo tratto quando le caducifoglie, dopo aver lasciato spazio anche a larici e abeti, diradano completamente. I boschi della val Corda furono sempre sfruttati per il legname, tanto che il nome le deriva proprio dalle corde che servivano a far scendere i tronchi a valle. Per quanto riguarda il panorama il più vasto è quello dai Piani di Bobbio, che nelle giornate limpide spazia su tutta la corona alpina dal Monviso all’Oberland Bernese, sulle Alpi Orobie e sui laghi della Brianza.

Questo itinerario non è inoltre privo di un certo interesse storico popolare poiché il gesöl (cappella) che si trova poco prima del bivacco Penne Nere testimonia un punto di sosta del carof di mort, cioè del tragitto che gli abitanti della Valtorta dovevano compiere per poter dare sepoltura ai loro morti nella parrocchia di appartenenza. Ciò viene ancora oggi ricordato con una festa sul luogo, organizzata dagli alpini la terza domenica di luglio.

L’itinerario supera in due ore un dislivello di circa 870 metri e lungo il percorso, che si svolge su carrareccia e sentiero, non si presentano particolari difficoltà.

A Barzio (769 metri) da piazza Garibaldi si sale fino al cimitero, lo si fiancheggia e si prosegue dirito, sulla strada per la stazione della funivia. Giunti al primo piazzale parcheggio della funivia, si imbocca la carrareccia che si alza a destra e, trascurando altre diramazioni (a destra), si arriva al bivio nei pressi dei primi casolari di Nava (918 m, ore 0,30). Lasciando a sinistra l’itinerario per il rifugio Buzzoni si sale con un tornante nel bosco a Ciresa (ore 0,15-0,45) ove la carrareccia compie un secondo tornante per portarsi nell’impluvio della val Corda. Qui sale tra gli alberi, si avvicina alle baite Corda (1326 m, ore 0,15-1), continua con qualche scorcio panoramico fino al gesöl e, poco più avanti, al bivacco Penne Nere (1416 m, ore 0,20-1,20). Si prosegue incrociando la pista da sci e passando sotto un pilone della funivia, si tocca la riva dei Muli e il passo di Colmo (1571 m) con vista panoramica sempre più ampia sulle principali cime della Valsassina. Arrivati vicino a uno stagno, conviene lasciarlo sulla destra e staccarsi dalla carrareccia per salire a sinistra con un sentierino che abbrevia il percorso, lungo una piacevole valletta erbosa, e conduce ai Piani di Bobbio (1640 m, ore 0,40-2) nei pressi della stazione superiore della funivia.

Possibilità di una variante nel primo tratto. Lungo la strada che porta alla stazione della funivia, dopo la cabina elettrica, si prende a destra la strada che sale verso una cascina e poco prima di giungervi si svolta su un sentiero a sinistra entrando nel bosco. Si incrocia un altro sentiero proveniente (a sinistra) dalla stazione della funivia che prosegue per la baita Masone (a destra) e continuando dritto si attraversa la valle di Bobbio per salire a Ciresa dove si ci ricollega all’itinerario principale (ore 0,30-0,40).

testo di ANGELO SALA
pubblicato sul sito www.valsassinacultura.it

 

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