Questo itinerario si svolge nella bergamasca, ma si è ritenuto opportuno inserirlo ugualmente perché si tratta di una piacevole passeggiata panoramica, di collegamento con il rifugio Gherardi del CAI di Zogno. Il sentiero si mantiene in quota superando dislivelli complessivamente irrilevanti, attraversando i numerosi valloni e canali della valle di Salzano, tributaria della val Taleggio. Campofiorito rappresenta il punto più interessante: tra i pascoli, in posizione panoramica, vi è un’antica stalla in pietra che conserva ancora la sua originale struttura architettonica a portico, col tetto a piode sostenuto da una capriata in legno.

Dalla stazione della funivia ai Piani di Artavaggio (1650 m) si segue la strada a destra verso l’albergo sciatori, si lascia la carrareccia e dopo la chiesetta si rintraccia il sentiero che sale a mezza costa a destra. Lungo la dorsale erbosa la vista si amplia, il sentiero entra nell’impluvio del canale di Scannagallo e della valle di Salzano e scende alla baita di Scannagallo alta (1576 m, ore 0,30). Si risale e si tocca il fondo di canalini o valloni alberati; si giunge a un baitello (1594 m, ore 0,20-0,50), si continua oltrepassando altri valloni e si arriva sulla dorsale erbosa della baita Campofiorito (1631 m, ore 0,15-1,05) dove vi sono gli interessanti resti dell’antica stalla a fianco di un nuovo casolare. Attraversati i pascoli si sale al vecchio rifugio Alben, ora casa privata (1685 m); lasciatolo a sinistra si scende per prati verso un laghetto e si arriva alla baita Parafulmine, oggi rifugio Gherardi (1647 m, ore 0,20-1,25).

testo di ANGELO SALA
pubblicato sul sito www.valsassinacultura.it

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