Questo itinerario sale da Moggio ai Piani di Artavaggio rimanendo alto sul versante destro della valle del Faggio per poi passare a quello del Vallone. I casolari che si incontrano sul percorso sono spesso posti in punti panoramici e meritano una breve sosta. Altre curiosità da osservare sono le rocce di verrucano, all’inizio dell’itinerario, e le bastionate rocciose che si fiancheggiano in alcuni tratti lungo il Vallone. Per quanto riguarda la vegetazione si rimane nell’area delle caducifoglie con la presenza di castagni, faggi, betulle, noccioli… Non vi sono particolari difficoltà da affrontare durante la salita. La si percorre in circa due ore, superando un dislivello di 760 metri.

Si parte dalla piazza Cavour di Moggio (890 m) per via Don Mariani, si lascia a sinistra via per Corniseglio, si raggiunge piazza Fontana e si sale per la via Roncaiolo, iniziando a seguire i segnavia che poco dopo indicano di proseguire sulla carrareccia a sinistra lasciando la carrozzabile. Dopo un primo tratto in salite il percorso si fa pianeggiante, tocca i roccioni di verrucano rossastro, prima di uscire da un bosco, poi la carrareccia raggiunge il primo casolare delle baite del Faggio (995 m, ore 0,25) da cui si ha, a destra, una bella vista sul monte Due Mani. Da qui si prosegue con il sentiero a sinistra del fabbricato rurale, incontrando altri casolari lungo il pendio pascolivo, e dopo una breve salita si scende nella valle del Faggio. Superato il fondo si continua risalendo l’opposta sponda a mezza costa, ci si avvicina alle baite Maguzzana (1068 m, ore 0,15-0,40) ed entrando nell’impluvio del Vallone si procede sempre in salita tra gli alberi, potendo godere, in alcuni punti, di un bellissimo panorama sulle Grigne e il monte Due Mani. Si arriva così alla mulattiera proveniente da Moggio (vedi variante) lungo il Vallone (1180 m, ore 0,20-1), con la quale si prosegue salendo a sinistra per il versante che si fa via via più ripido. A un bivio si prende la diramazione di sinistra, si fiancheggiano roccioni a strapiombo e un’alta parete (ore 0,20-1,20), si trascura una biforcazione poiché il sentiero si riunisce poco dopo, e si attraversa un bosco di faggi risalendo il pendio a lato della parete rocciosa. Il percorso si fa più tortuoso, con svolte alternate a traversi e zig-zag su gradoni di roccia o tra i faggi, fino a raggiungere il vecchio edificio del rifugio Casari (1502 m, ore 0,20-1,40). Lasciando a sinistra l’ex rifugio si attraversa su tracce il prato sottostante per riprendere la mulattiera e continuare a salire. Con altre svolte si giunge al culmine del Vallone e con un’ultima risalita si è ai Piani di Artavaggio (1600 m, ore 0,15-1,55): a sinistra ci si dirige verso il rifugio Casari (1640 m), a destra verso il rifugio Castelli (1650 m). Da quest’ultimo, per una comoda carrareccia, si può raggiungere la stazione della funivia che scende a Moggio (0re 0,10-2,05).

Variante: La mulattiera che si tiene sul fondo del Vallone si svolge in gran parte su terreno sassoso e a volte sconnesso, tra massi e blocchi di pietra, attraverso belle faggete. Per imboccare la mulattiera, da Moggio, si procede come per l’itinerario continuando poi sulla carrozzabile invece di svoltare a sinistra sulla carrareccia. Proseguendo diritto si è in breve sulla mulattiera (fonte) e con essa si sale ai Piani di Artavaggio (1600 m, ore 1,45).

 

testo di ANGELO SALA
pubblicato sul sito www.valsassinacultura.it

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