Con questo itinerario ci si sposta dal gruppo dei Campelli al monte Due Mani, nel gruppo del Resegone, che mitologicamente appartiene sempre al Norico, ma che morfologicamente risulta più compatto e massiccio. Il percorso non è impegnativo ed è molto panoramico, soprattutto nell’ultimo tratto. Si snoda prevalentemente tra boschi di latifoglie, pendii erbosi e pascoli. Non è raro incontrare baite e casolari posti in bella posizione, dove fermarsi per una sosta a godere del panorama, ad esempio alla cascina Pranüra o a gustare del buon taleggio stagionato sul luogo come alla casera di Muschiada. Più difficile invece trovare delle fonti o delle sorgenti. Complessivamente l’itinerario si percorre in circa tre ore, superando in due tempi un dislivello in salita di 508 metri (154 più 354) e uno in discesa di circa 95 metri.

Dalla Culmine di San Pietro (1254 m) ci si avvia, in direzione ovest, sulla carreggiabile che collega la provinciale Prealpina Orobica all’ex colonia Broglio. Stando sulla destra della costruzione si è in breve all’alpe di Redondello, sulla bocchetta di Frera (1239 m, ore 0,20), dove si prende il sentiero che conduce ai ruderi, rimasti dopo i rastrellamenti nazifascisti nella seconda guerra mondiale, della baita di Redondello di sopra (1258 m). Procedendo quasi in piano si costeggiano gli spuntoni delle cime di Redondello, lasciando poi a destra il sentiero che prosegue per la cresta e si giunge alla casera di Muschiada (1309 m, ore 0,30-0,50). Si prosegue in salita, a mezza costa, sulla mulattiera che arriva al bel punto panoramico della bocchetta di Muschiada (1356 m), incisa profondamente nella roccia, e si continua verso sinistra per superare la cresta, notando sul percorso due antichi cippi di confine tra lo Stato di Milano e quello di Venezia. Si scende al di là della cresta arrivando alle baite delle alpi di Desio (1313 m, ore 0,30-1,20), si attraversa un bosco oltre il quale si gode un bel panorama sul Resegone e il monte Due Mani, poi la mulattiera tocca la bocchetta di Desio (1343 m, ore 0,13-1,35) giungendo alla cascina Pranürà. Si imbocca il sentiero che sale sulla dorsale orientale del Due Mani alternando svolte a traversi mentre il panorama si allarga su tutte le cime delle Alpi nord occidentali e sulla Brianza. Guadagnata la sella del Cornalone (1630 m, ore 0,45-2,20), si piega a destra per superare alcune roccette (o si evitano aggirandole) e giungere alla cime meridionale (1657 m) ove è posto il bivacco Locatelli-Scaioli-Milani, del CAI di Ballabio. Proseguendo lungo la cresta erbosa, si giunge alla vetta del monte Due Mani (1667 m, ore 0,25-2,45) con una splendida vista panoramica.

testo di ANGELO SALA
pubblicato sul sito www.valsassinacultura.it

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