Lo spazio coltivo della Val Varrone si riduce a minute strisce di terra disposte nei tratti meno impervi del declivio montano che discende verso il torrente omonimo; in più, si aggiungono vasti pascoli montani inframmezzati a boschi di castagne, un tempo prodotto essenziale per l’alimentazione di queste popolazioni. Quello che più impressione a prima vista è la collocazione dei vari centri abitati su uno dei più ingrati terreni che si possa mai immaginare e, ancor più, come una non piccola comunità abbia potuto resistere vittoriosamente su quella isolata costa montana per tanti secoli.

Questo interessante nucleo abitato di Introzzo ha conservato alcuni dei suoi vecchi edifici anche se negli ultimi anni ha conosciuto una fase di rapida trasformazione che continua tuttora. Costruite in bella pietra grigia, presenta case dalle forme elementari: semplici e potenti geometrie dense di materia, trattata a forti blocchi. Le aperture vi sono ampie, molto sviluppate in altezza, soprattutto quelle un tempo destinate ai fienili, protette da una serie di sbarre orizzontali. Le costruzioni antiche locali esprimono un senso di severa saldezza: la loro forma tende ad una accentuata verticalità.

testo di ANGELO SALA
pubblicato sul sito www.valsassinacultura.it

 

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