Adagiata in una conca attraversata dal torrente Masna, Gittana volge strategicamente lo sguardo a nord. Infatti l’antica via ducale, proveniente da Bellano, poteva agevolmente essere controllata da questa posizione, così come il percorso che saliva dal lago. Legata da sempre a Perledo, ma con una autonomia che ha trovato conferma nella distinzione delle parrocchie, Gittana è caratterizzata dal nucleo della chiesa parrocchiale della Beata Vergine Nascente e del santuario della Beata Vergine delle Grazie.

Quest’ultima struttura rivela una certa antichità: il campanile unico, rifatto nel Seicento su basi romaniche, è congiunto da un arcone alla facciata del santuario, la cui abside, dalla palese struttura romanica, è quasi adiacente alla facciata della parrocchiale, con portale dipinto e finestra.

L’origine del complesso, testimoniato fin dal XIII secolo, è attestata da un frammento romanico, con Crocifisso e decorazioni geometrico floreali, murato sotto una finestra di facciata del santuario. Molto antica, ma di difficile datazione per l’accentuato tono popolaresco, appare una lignea Madonna col Bambino, già in santuario e oggi in parrocchiale; di essa è stato posto in evidenza un legame col San Grato di Vendrogno.

L’interno della parrocchiale, molto ripreso nel XIX secolo, è caratterizzato dalle tele del Drisaldi (1881); fra le poche opere avanzate dal periodo precedente si segnalano un calice quattrocentesco, il gruppo d’oreficeria barocca e una tela con la Madonnacol Bambino e San Giovannino di primo Seicento. Uno Sposalizio della Vergine è stato riferito a Giovanni Battista Fumeo da Regoledo, interessante pittore locale tra tardo manierismo e barocco, molto attivo nel territorio (Bologna, Gisazio, Pennaso), ma la cui produzione attende ancora un sistemazione critica che faccia giustizia dell’abbondanza di attribuzioni.

testo di ANGELO SALA
pubblicato sul sito www.valsassinacultura.it

 

Questo testo contribuisce al progetto Il paesaggio culturale alpino su Wikipedia ed è distribuito dalla Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d’Esino Riviera con Licenza Creative Commons Attribuzione – Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale