Di Dervio Paolo Giovio dice soltanto nel suo «Larius» che è «fertili planitiae oppidum, in proximo monte arcem vetustatem ostendens». Ignora la chiesetta con bellissimo campanile romanico che si trova presso il ponte sul Varrone. Carlo Adreani in un volumetto di notizie su Dervio e la sua Pieve, del 1898, ricorda fra le antiche costruzioni «la Chiesuola al Ponte, cui un Rotprando da Dorio nell’anno 814 lasciava alcuni fondi a Banialla e Pioda, situati in quel Comune» E aggiunge che tale chiesa, dedicata ai Santi Quirico e Giulitta martiri, che vissero in principio del IV secolo, è la più antica della Pieve. Una piccolissima lapide dà notizia della riconsacrazione della chiesa fatta il 3 luglio 1628 dal Vescovo di Bobbio, Francesco Abbiati, per delegazione del Cardinale Federico Borromeo, in seguito a un generale riadattamento, escluso il campanile che venne conservato allo stato originario. In uno spazio libero in giro alla chiesa e nelle vicinanze vennero in quell’occasione portati alla luce antichi sepolcri in lastroni di pietra.

A queste annotazioni viene aggiunto quanto scritto da Andrea Spiriti in Lario Orientale (1993): «La chiesa dei Santi Quirico e Giulitta, nell’assetto barocco dell’insieme, presenta il campanile e i fianchi romanici. Il raffinato campanile a cuspide, con archetti e bifore, è stato paragonato agli esemplari del San Pietro in Vallate presso Cosio Valtellino e di Santa Maria di Loppia presso Bellagio, con una datazione intorno al 1080; la titolazione, del resto, rimanda ad una probabile fondazione altomedioevale. Il degrado testimoniato dalle visite pastorali condusse ad un radicale rinnovamento, che diede alla chiesa l’attuale aspetto barocco. La semplice linearità delle strutture e del’austero portale con timpano spezzato si abbina alla bellezza dell’altar maggiore con la pala dei Santi titolari tradizionalmente riferita ad area veneta, con datazione verso il primo Seicento».

testo di ANGELO SALA
pubblicato sul sito www.valsassinacultura.it

 

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