L’ardito ponte della Vittoria ideato dal Danusso scavalca con un arco lanciato sopra un baratro di quasi centro metri la profonda valle di Cremeno unendo quest’ultimo alla frazione Maggio alla quale la Guida del Magni tributa questo omaggio: «Uno dei più bei soggiorni estivi per le sue fresche ombre, per l’ampio orizzonte, per le vette elevate che stanno intorno. L’occhio spazia e si riposa sui prati fertilissimi che coprono il territorio morenico e tra le selve che vi sono alternate con bellissimo effetto». Quanto al capoluogo, già il cinquecentista Cattaneo Della Torre ci dice che «al piede di questo colle (sta parlando del Cantello) dal mezzogiorno siede una bella terra, la quale nomasi Cremeno. La sua vaga et pulita chiesa è fondata nella sommità della terra, qual è costrutta sotto il vocabolo di S. Giorgio martire, per chiesa di montagna è molto bella et ben fabbricata. Ivi si ritrovano de belli alloggiamenti con belli orti et giardini». Qualche secolo dopo Fermo Magni aggiungeva: «case del villaggio sono in generale molto modeste, e le vie tortuose e strette, ma il paese è lindo e pulito. Qualche villetta alle estremità dà all’abitato una certa aria elegante».

testo a cura di ANGELO SALA
pubblicato sul sito www.valsassinacultura.it

 

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