Già esistente nel 1455, come risulta da una relazione fatta in occasione della visita pastorale dell’arcivescovo di Milano cardinale Gabriele Sforza il 19 luglio 1455, nel 1614 era ridotta quasi a un cumulo di rovine, sicché il cardinale Federico Borromeo ne decretò un restauro totale fin dalle fondamenta. Ma i lavori procedettero sempre di pari passo con i mezzi finanziari sempre molto scarsi. La chiesa assunse l’aspetto attuale con la ricostruzione eseguita tra il 1898 e il 1899. Coeva alla ricostruzione è la decorazione interna, a fresco, dei Tagliaferri di Pagnona. Prodiga di notizie è Giovanna Virgilio nelle pagine dedicate a Cassina in Lario Orientale delle Guide del territorio di Lecco: «Già esistente nel 1455, venne descritta nel 1582 da San Carlo, che trovò il soffitto ligneo e le pareti intonacate. Nel 1614 necessitava di restauri, che furono eseguiti gradualmente nel tempo, in rapporto alle disponibilità finanziarie. Negli anni 1898-99 l’edificio fu ricostruito ed allungato di qualche metro. Ora presenta un’unica navata coperta da volta a botte ed abside semicircolare, sulle cui pareti si dispiega la decorazione ottocentesca dei Tagliaferri di Pagnona con l’Eterno Padre, San Giorgio e il drago, il Battesimo di Cristo, l’Assunzione della Vergine, figure allegoriche ordinatamente distribuite sulla volta della navata, Sant’Ambrogio e San Rocco ai lati dell’altare maggiore. Quest’ultimo è dotato di un’elegante cornice marmorea che racchiude in una nicchia la statua del Santo titolare, qui collocata nel 1895 in sostituzione di una preesistente tela. A destra del presbiterio nel 1924 fu aggiunta una cappella dedicata alla Madonna, con l’intenzione di commemorare i caduti della prima guerra mondiale». Notizie alle quali aggiungere che la mensa attuale dell’altare fu consacrata il 7 maggio 1911 da monsignor Luigi Marelli, vescovo di Bobbio, delegato dal venerabile cardinale Andrea Carlo Ferrari. E che in data 15 marzo 1656 venne canonicamente eretta la cappellania San Giovanni Evangelista in Cassina voluta da un certo Giovanni Ambrogio nobile Arrigoni, di Cassina, ma residente a Roma, con testamento del 25 agosto 1626. La cappellania venne soppressa con le leggi eversive del 15 agosto 1867.

testo di ANGELO SALA
pubblicato sul sito www.valsassinacultura.it

 

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