«La valle di Casargo – si legge nella Guida alle Prealpi di Lecco di Giovanni Pozzi – è posta fra quella del Varrone e quella della Pioverna. È una valle ricca di pascoli e di boschi, con bellissime selve di castani; il suo letto è più elevato dell’altre due, ed ha la forma simpatica di conca». Il Cattaneo Della Torre richiama l’attenzione su una preziosa reliquia: «Alfin quasi di questa valletta si ritrova sempre salendo verso settentrione una chiesa molto antica et questa è dedicata a S. Margherita Martire et giace nella sommità di detta valle». Il dirupo al quale s’addossa il piccolo tempio romanico si chiama ancora Sasso della Guardia, dice la Guida di Fermo Magni, come a significare posto avanzato di controllo. Avanzi d’opere di difesa, forse risalenti ai romani, esistono anche nei dintorni. Ancora il Magni dichiara che «il territorio di Casargo è di una bellezza idillica» e che il paese è «antichissimo», come hanno dimostrato rinvenimenti archeologici. Secondo Massimo Fabi, autore nell’Ottocento del Dizionario geografico, saremmo invece in un «sito melanconico e tristo»: forse ci sarà capitato in un giorno di pioggia.

testo a cura di ANGELO SALA
pubblicato sul sito www.valsassinacultura.it

 

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